15 giugno 2013

SACHIKO - Loka In The Black Ship 黒塵乃舟 [Kubitsuri Tapes, 2013]

- Sachiko - 

... una promessa è una promessa. 
Ecco l'ennesimo disco inquietante della dolce Sachiko. Posto qui, come anteprima, una specie di recensione, se lo vengono a sapere dall'altra parte mi sa che mi cacciano immediatamente ... vabbè, magari più avanti la faremo pubblicare (ora non ne ho voglia di rientrare in quei lidi).


E’ risaputo che le onde sonore nel vuoto non dovrebbero propagarsi. In realtà gli scienziati assicurano che, anche nello spazio o universo estremo, il vuoto assoluto non può esistere per cui è tutto un paradosso.
Sachiko, con quest’uscita esauritasi subito in fase di pre-ordine, riesce a catturare queste impercettibili frequenze cosmiche, racchiudendole sotto forma di un ipotetico e fantasioso viaggio spaziale all’interno del sistema solare, spingendosi perfino oltre l’orbita del tenebroso Plutone.

Attivando i potenti microfoni dell’astronave madre Loka, – parola strettamente legata alla cosmologia induista - dapprima capta le caustiche frequenze dei venti solari che s’infrangono sulla superficie incandescente e tumefatta del pianeta Mercurio (“Der Fliegende Devadatta”), poi le sinistre e sirenesche note che riescono a sfuggire dalle opprimenti e asfissianti atmosfere venusiane (“Last Days”).
Dai vorticosi turbinii harsh-noise emessi dalla GMR (Grande Macchia Rossa) di Giove (“Black Cakram”), e con un salto di pochi secondi sfiorando la velocità della luce, si passa direttamente ai quasi venti minuti dei lamentosi attriti infernali degli anelli di Saturno (“Loka”), fino ad arrivare a ricevere i flebili, gelidi e siderali decibel degli sconfinati ed oscuri spazi oltre i confini del sistema solare (“The Apparition Of The Dune”) prima del mesto ritorno agli orrori del pianeta Terra (“Return”).

Potremmo chiudere sostenendo che “Loka In The Black Ship” è la colonna sonora di uno di quei film horror-fantascientifico: una mélange tra “Atmosfera Zero”, “Alien”, il disneyano e misterioso “The Black Hole” e l’inquietante “Terrore dallo spazio profondo”; oppure, se volete, si può sempre parafrasare la celebre frase iniziale della serie televisiva di culto “Star Trek”: "spazio, ultima frontiera noise! Eccovi i viaggi dell’astronave Loka, durante la sua missione quinquennale diretta all’esplorazione di strane malattie, alla scoperta di nuove forme di suoni e virus, fino ad arrivare là, dove nessun uomo è mai giunto prima".
 ... spero sia di vostro gradimento.

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