10 settembre 2017

EMPTY CHALICE - Emerging Is Submerging · The Evil [IÖR, 2017]

- Emerging Is Submerging · The Evil - 

Per questioni personali e scaramantiche avrei preferito possedere la numero 27, purtroppo ho la copia numero 4 di questo nuovo lavoro targato Empty Chalice, già sviscerato su queste pagine attraverso il progetto (quasi) parallelo Gopota. Anche se non ho il numero desiderato e fortunato, resterà (da queste parti) come uno di quei lavori che saranno difficili da dimenticare, perchè ottimamente strutturato su sonorità e concetti che entrano di prepotenza nei territori governati dall'oscurità e da quella cianidrica e sulfurea componente death-industrial.

Dark Deep Darkness and Splendor all around,
it was in the roots and under and a tree came out,
and then a house with stars above,
inside the house a man with eyes to see,
and long arms reaching,
he saw the Splendor all around,
and when he reached into the Deep Darkness,
he saw Himself.

- David Lynch -

L'autore fa un'altra citazione lynchiana, ma siccome l'oscurità esercita una sorta di attrazione magnetica, abbiamo preferito optare per qualcosa che richiamasse, appunto, le tenebre.

D'istinto, ovvero ad un primo approccio, le sonorità opprimenti e asfissianti traggono in inganno l'ascoltatore portandolo a pensare che Emerging Is Submerging·The Evil sia un doppione (ovviamente non è così) di Music For Primitive, e comunque, anche se lo fosse, sarebbe meraviglioso ugualmente.
E' uno di quei lavori che 'fanno male', inteso che non smetteresti mai di ascoltarlo, ed infatti, si è andati in loop per qualche ora.
Personalmente lo interpreto come il giusto proseguimento, insomma, un nuovo atto, che si diversifica dal precedente attraverso l'ambientazione: rituali alchemici, cattedrali gotiche e tetri manoscritti medievali (Gopota), carenza di ossigeno, siderurgia, ruggine, fatiscenti impianti industriali e tantissimo buio (Empty Chalice).

Metaforicamente lo possiamo definire come quel processo siderurgico a ciclo integrale, dove la ghisa, estratta dalla fornace, viene spedita ancora fluida all'acciaieria, subendo così un procedimento di conversione con il quale si sottraggono atomi di carbonio, trasformandola definitivamente in acciaio grezzo.
Lo so, non ci avete capito nulla, allora scriviamo l'esatta morfologia: difficoltà di respirazione per la forte presenza di zolfo (Emerging Is Submerging), sanguinolente lacerazioni polmonari, virus del Tetano in agguato e ammassi di ferramenta arruginita (The Evil).

Per la mia gioia, l'album è uscito in audiocassetta per la sotterranea etichetta barese IÖR (Industrial Ölocaust Recordings) in solo 31 copie: correte all'acquisto!


Buona trasformazione!

30 agosto 2017

BISCLAVERET - Er Roud El Aater Fi Nezaha El Khater [Cynfeirdd, 2004]

- Er Roud El Aater Fi Nezaha El Khater - 

Bisclaveret è un duo polacco (Maciej Mehring e Radosław Murawski) attivo dal 2003. Questo cd uscì nel 2004 per l'etichetta francese Cynfeirdd (oggi trasformatasi o inglobata nella Infrastition) in solo 141 copie.  
'Er Roud El Aater Fi Nezaha El Khater' non è altro che la registrazione di una performace live realizzata nella città di Danzica (appunto nel 2004) e qui proposta sottoforma di unica traccia della durata di poco più di cinquanta minuti. 
In essa si possono trovare numerose sfumature che vanno dalla tetra dark-ambient alla metallica industrial, condite da una più che marcata componente rituale e marziale. Un ottimo lavoro, appetibile per i sotterranei ascoltatori dei generi appena citati.


... che sia per voi un buon ascolto!

22 agosto 2017

MONOLOGUE - Spazio [Hylé Tapes, 2017]

- Spazio -

E siamo ancora qui a scrivere poche righe sulla nuova uscita (audiocassetta rilasciata in sole trenta copie, e già tutte esaurite, dalla francese Hylé Tapes) di Marie_e_le_Rose, e ancora una volta con lo pseudonimo di Monologue. Quest'ultimo tape s'intitola semplicemente 'Spazio', parola con la quale la polistrumentista fiorentina sembrerebbe avere un profondo legame, visto che è già stato usato in un'altra occasione, vedi 'Space Is Still The Place', e peraltro unico supporto fisico che ancora manca alla mia personalissima collezione.

Dunque 'Spazio' è quell'intimo pensiero che vorrebbe rimanere nascosto e confinato all'interno di quelle cinque lettere, ma che per fortuna (per noi) la musicista riesce a trasformarlo in gradevoli melodie, accompagnate, quasi sempre, da strabilianti viaggi onirici per chi ascolta.
Il lasciarsi andare alla deriva, la calma piatta, uno sconfinato oceano privo di onde anomale, vorticose tempeste e forti venti; dove però, in lontananza, si intravede una minuscola e nera (meglio se viola) imbarcazione che, sfidando la natura e Poseidone, riesce comunque a muoversi poiché spinta da flebili sospiri e mentali onde elettromagnetiche (Nomade), mentre un branco di argentei delfini, seguendola da vicino (Ossessione), la protegge da ammalianti e ipnotici canti di sirene e da malvagi messaggi subliminali provenienti dalle profondità oceaniche (Perso), accompagnadola nel contempo verso un poco doloroso approdo, scandito da quel loro delicato e impercettibile sonoro (Riva).

Venendo da studi tecnici avrò sempre (credo) una definizione geometrica e tridimensionale dello 'Spazio', tanto è vero che, dopo questa nuova tape, il 'mio spazio' per Marie, ovvero quello dove riporre i nastri è sempre più ridotto e ci toccherà comprare una nuova mensola (battuta).
Sottolineando l'ottima copertina, il vellutato ascolto di 'Spazio' ci consente di chiudere con un messaggio finale: personalmente non so quanto il condominio HgM voglia giungere a riva; ebbene sì, preferiamo ancora rimanere liberi e nomadi, peregrinare e vagabondare senza un'apparente meta.


Buon ascolto!

29 luglio 2017

SACHIKO - Jangala Flamed With Deep Red [Reverb Worship, 2017]

- Jangala Flamed With Deep Red -

Il drone-noise rituale di Sachiko mancava da sto inutile blog da molto tempo. Questa è (credo) la sua ultima uscita: cd limitato a solo 50 copie rilasciato dalla britannica Reverb Worship.

 
... che sia per voi un buono e profondo ascolto!

29 giugno 2017

HEXN - Al-Khīmiyya [Old Bicycle Records, Non Piangere Dischi, diNotte Records, La Scatola Nera, 2015]

- Al-Khīmiyya -

Quasi due anni fa usciva questa graziosa cassettina.
Siccome la stiamo riascoltando, vi ripropongo il mio scritto pubblicato sulla webzine The New Noise.
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Hexn è quel personaggio vicentino tenebroso e solitario a cui piace nascondersi dietro simboli e giocare facendo esperimenti di chimica. Non mi meraviglierei scoprendo suoi passati studi scientifici. L’ammetto, non lo conoscevo, e così, studiando anche io, finisco su un’immagine che lo ritrae in abiti da sacerdote mentre esegue una probabile cerimonia d’iniziazione davanti a una tastiera. In un microsecondo mi balena la figura del tetro traghettatore dei dannati Michael ‘Zos’ DeWitt, coi suoi calici ricolmi di sangue, i candelabri accesi e i manoscritti segreti del Tempio di Laylah, musicati attraverso l’uso di strumentazione ricavata da ossa e teschi umani. Entrambi sono accomunati dallo stesso concept, cioè pratiche esoteriche e alchimia; a separarli ci pensano la melodia, gli strumenti (i tempi cambiano, sintetizzatori, drone e nuove modernità elettroniche) e le tematiche affrontate (il gusto del macabro, la necrofilia e l’oltretomba per Zero Kama, l’introspezione, teorie psicoanalitiche sulla ricerca dell’Io, sostanze allucinogene, psichedelia e cosmo per Hexn). Voci distanti e disperate quasi fossero delle preghiere che non potranno mai essere ascoltate, rivolte a un divino sbagliato o che non esiste più, e ritmiche pulsanti che scandiscono un cerimoniale recitato all’interno di una màstaba egiziana (“A Sacred Ring Around The Earth”) sanciscono la spiritualità di questa cassetta (128 copie), sigillandola con un enigmatico timbro in ceralacca come quello della copertina. L’etimologia sostiene che la parola “Al-Khīmiyya” sia di derivazione araba, e non è un caso se certe sonorità da mezzaluna fertile richiamino gli odori di quei territori (“Still Praying In The Middle Of The Sun”). Una gradita scoperta: personalmente, sempre che non abbia già preso accordi diversi, il prossimo rito lo sentirei bene dalle parti Yerevan Tapes.


Buona lettura et... buon ascolto!

13 maggio 2017

SUBKLINIK - Dead Forever [Obsessive Fundamental Realism, 2017]

- Dead Forever -

In questo 2017 Chad Davis aka Subklinik e molti altri progetti (vedi Torturecide) compie 21 anni di attività: prima uscita ufficiale Feasting On Souls nientemeno che per la gloriosa Slaughter Productions del compianto Atrax Morgue.
Dead Forever (messaggio abbastanza eloquente) presenta i soliti clichè che contraddistinguono questo progetto, ovvero opprimenti matrici di solforoso post-industrial e dark-ambient catacombale: un lavoro breve, nulla di trascendentale, ben fatto, nonché cupo e tenebroso come tutto l'artwork (cadaverico poster interno, involucro plastificato e ovviamente audiocassetta) rilasciato in modalità limitata dalla tedesca Obsessive Fundamental Realism.
Abbiamo pensato a cosa scrivere riguardo le quattro tracce, diciamo che non abbiamo avuto molta difficoltà, con queste sonorità e immagini il violaceo condominio ci va a nozze, quindi, questo è il risultato, abbiate pietà: materia organica in avanzato stato di decomposizione, informi scheletri putrescenti accatastati come fosse comuni a cielo aperto, con lo scopo di essere utilizzati come combustibile fossile per un gigantesco altoforno di un complesso siderurgico spaziale.

29 aprile 2017

MURMUR MORI - Radici [Casetta, 2017]

- Radici -

Cupi a notte canti suonano
Da Cosenza su ‘l Busento,
Cupo il fiume gli rimormora
Dal suo gorgo sonnolento.

- tratto da La tomba nel Busento -

Mirko Void e Kuro Silvia sono i nomi dei due artsiti che si celano dietro le note affrescate in quel delicato pentagramma chiamato Murmur Mori. L'ultimo dipinto da loro realizzato si chiama Radici: è un disco per bambini (parole loro) che riesce ad unire undici singoli e brevi racconti in un unica fiaba, a tratti perfino commovente.
Radici è la testimonianza che il duo è assolutamente un gruppo da seguire, dove le idee nuove a quanto pare non mancano, tanto è vero che questo nuovo percorso intrapreso si lascia indietro momentaneamente quelle oscurtà esoteriche e crowleriane del disco omonimo e la forte componente onirica delle tracce presenti nello split a tre vie realizzato assieme ai qqqØqqq e Yurugu's Speech.
Davvero un ottimo lavoro, curato come sempre nei minimi dettagli, dove si mescolano sbiaditi passaggi eterei e cartoline folk (il paragone con gli Unto Ashes è sempre più concreto), pellegrinaggi spirituali alla Lvpercalia (vedi Riccardo Prencipe) e sofferte melodie da menestrello medievale (leggasi il maestro Angelo Branduardi): per la cronaca sto immaginando e fantasticando ascoltando in loop quel divino cantico de La Tomba Nel Busento (poesia originale del tedesco August von Platen-Hallermünde, tradotta in italiano nientemeno che da Giosuè Carducci).
Almeno nel mio caso è così, ti accorgi che un disco è venuto bene e ti piace, quando finisci per preferirlo ad altri scegliendolo spesso, nonostante i nuovi arrivi in casa sono molti e frequenti.


Supporto e... buon ascolto!

19 aprile 2017

CLARA ENGEL - Songs For Leonora Carrington [Wist Rec, 2017]

- Clara Engel & Songs For Leonora Carrington -

... abbiamo una pura venerazione per la cantautrice canadese Clara Engel. Probabilmente il motivo è da ricercarsi nella interpretazione delle proprie canzoni, cariche di sofferenza e disagio, caratterizzate da quel timbro vocale che riesce sempre a manifestarsi attraverso sfumature che non oltrepassano mai la soglia del nero più profondo: una sorta di un oscuro universo introspettivo, lamenti interiori che vorrebbero espandersi e farsi conoscere ma bloccati da catene mentali e invalicabili e spessi muri di cemento armato resistenti perfino alle radiazioni termonucleari.
Ormai la seguo musicalmente da più di cinque anni, tanto da poter affermare che con Songs For Leonora Carrington - splendido artwork illustrato edito dalla irlandese Wist Rec - Clara Engel raggiunge nuovamente quelle insuperbili vette di folk-noir espresse dalle marce e decadenti note inglobate nelle gelide campane assassine di Secret Beasts.

... a sun in your belly
and lava at your feet
burn, burn eternally...

... perchè tutto questo malessere brucia e brucerà eternamente...


... anche questo finirà tra i migliori ascolti del 2017.

3 aprile 2017

THE AUSTRASIAN GOAT & COBER ORD - Et Ils Franchirent Le Seuil [Steelwork Maschine, 2017]

- Et Ils Franchirent Le Seuil -

Per alcuni la vita è un insuccesso: un verme velenoso si apprende al loro cuore e lo rode. Provvedano essi a una bella morte.
Taluno non diventa mai dolce; ed è putrido già nell’estate. 
La viltà solo lo tiene attaccato al suo ramo.
Molti sono quelli che troppo a lungo stanno attaccati al proprio ramo.  
Potesse sopraggiungere un uragano che abbattesse dall’albero tutto ciò che è putrido e corroso dai vermi!
Potessero giungere i predicatori della morte sollecita! Essi sarebbero i veri uragani liberatori degli alberi della vita. Ma io non sento predicare altro all’intorno fuori che la morte lenta e la rassegnazione!
Ah, voi predicate la pazienza per le cose terrene? Ma le cose terrene hanno avuto troppa pazienza con voi, o calunniatori!

- Friedrich Nietzsche, Così parlò Zarathustra -


... anche questo mi sa che finirà tra i migliori ascolti del 2017!

1 aprile 2017

DIE ZWEI - Eins [Live at Blah Blah, Torino, 30.03.2017]


... ebbene sì, ad assistere all'evento live dello scorso giovedì 30 marzo 2017, presso il Blah Blah di Torino, c'era anche il condominio HgM, posto come suo solito nel punto più buio e isolato del locale... così giusto per non disturbare, ma soprattutto, per non farsi notare.

Dietro i Die Zwei ci sono i torinesi Laura Agerli e Roberto Melle, già noti per aver militato in passato presso Jormungand, Yabanci, Wuornos Aileen e altri progetti. Questo debutto si chiama Eins e credo finirà in top ascolti 2017, eh già, perchè se su 11 tracce ne individui almeno 5 da hit mentale, non puoi che metterlo nella classifica finale. Disco e band altamente consigliato per chi adora il 'noir-sintetico' anni Ottanta.

Cioè, dai, queste sonorità elettroniche che invadono la darkwave e strizzano l'occhio ad una certa tipologia di electro-industrial/ebm molto teutonica nello stile ci piacciono assai (Schönheit ricorda qualcosa tipo KMFDM).
Diciamo che la serata ci ha fatto tornare indietro nel passato, prima metà anni Novanta, quando i sabato pomeriggio già allora li passavamo in solitudine a sfogliare dischi da Maschio o Rock & Folk (si fa per dire, in mezzo a tutta quella musica non ci siamo mai sentiti soli).

Eravamo un tantino stanchi fisicamente (siamo usciti da lavoro alle 21.30), ma avevamo promesso che ci saremmo stati, e comunque avevamo da tempo qualche omaggio da consegnare all'unica persona che conoscevamo e che, tra le altre cose, ci ha aspettato perfino fuori dal locale... sotto la pioggia, al freddo gelido e con una nebbia intensa (ehhhhhh, magari).
Abbiamo parecchio apprezzato il concerto, nonchè il cd, che abbiamo comprato e che stiamo consumando in ascolto dal giorno successivo, anzi, veramente i due cd, uno verrà spedito in cruccolandia (Freiburg Im Breisgau) ad una di quelle poche persone che ha avuto la (s)fortuna di averci conosciuto nella vita reale e che ci tiene sporadicamente compagnia, seppur virtuale, ma che da queste parti ci alza assai l'umore distogliendoci da altri pensieri... quelli brutti e negativi: ci accontentiamo così.

L'ospite condominiale (quello buono) insisteva 'dai, dai, avvicinati e fatti firmare i cd'... ma gli altri due (quelli cattivi) in queste occasioni vincono sempre, e quindi: nada. Avremmo voluto tanto farci fare un autografo da Laura, ma una volta finito il live è stata avvolta da tutta una serie di gruppi di amicizie... quindi, per gente come noi, ovvero timidi e poco loquaci, era una missione impossibile, sarebbe stato come scavalcare un muro alto km e ricoperto di olio, anche perchè, tolta una sola persona, non si conosceva nessuno, dopodiché siamo usciti fuori, abbiamo salutato (apparentemente) in modo glaciale quella persona e siamo fuggiti di corsa nel bunker di casa...

... il nero ci piace, ma se tra un passo indietro e mezzo giro a sinistra, non volete vestirvi di nero, ricordo che c'è anche il viola: chissà cosa ne pensava Majorana!


Buon ascolto!

5 febbraio 2017

FUJI-YUKI - White Darkness


... per chi non lo sapesse ancora, Fuji-Yuki è la parte femmiile del duo nipponico Sarry. 
Buona visione et ascolto!